mercoledì 29 febbraio 2012

Siamo tutti cretinetti

È il finimondo quando un gruppo di ragazzi viene assediato da quelle che vengon ancora chiamate "Forze dell'Ordine" e tenta di difendersi creando cordoni ed indossando maschere antigas... Sono violenti; ma allo stesso tempo è un "cretinetti" un uomo pronto alla resistenza passiva su un traliccio dell'alta tensione, costretto a fuggire sempre più in alto perché inseguito da un rocciatore...


Luca Abbà era lì per difendere le sue terre, quelle che possiede legalmente, che coltiva, che cura, che ama. Luca l'ho conosciuto lo scorso anno, sempre sorridente, sempre in cerca di dialogo nelle assemblee, sempre educato e disponibile. Così me lo ricordo e sono sicuro che rimarrà tale quando si risveglierà e tornerà a lottare sulle sue, anzi, nostre, montagne.

Saranno "cretinetti" anche Oliviero Cassini e Stanislao Focarelli, ex lavoratori Wagon Lits che presidiano sa una torre in Centrale a Milano? Saranno "cretinetti" gli ex dipendenti Sea-Elnagh in presidio davanti ai cancelli dell'azienda?

Erano solo "cretinetti" gli egiziani in piazza Tahrir, pronti anche a farsi sparare? Sono "cretinetti" i fratelli greci in continua lotta contro la prepotenza del Governo e dell'UE?

Se è un "cretinetti" chi lotta per la libertà e Democrazia, allora siamo tutti "cretinetti" e tutti fieri di esserlo. Luca, con buona pace di Manganelli, è vivo e la sua lotta non si ferma, risponde bene alle cure ed è supportato più che mai. I No Tav non si sono fermati, le mobilitazioni continuano in tutta la penisola e sono pronte a concentrarsi nuovamente in Valle in caso di bisogno.

Luca è un "cretinetti". Sallusti è un gran coglione.

venerdì 24 febbraio 2012

Io non ho paura?

"Ma non hai paura?".

Tanta, ne ho sempre avuta tanta e continuo ad averne; ho paura quando mi infilo le scarpe, quando carico lo zaino in spalla e mi avvio alla stazione, quando scendo dal treno e muovo gli occhi con sospetto, per accertarmi di non esser controllato a vista... Non si attenuano le mie preoccupazioni mentre cammino per raggiungere gli altri, né quando ci si avvicina alle zone calde, né quando si ride in compagnia su quanto sia assurda tutta questa situazione.

Ho paura, tanta paura, quando le mie dita incrociano le reti, i cancelli, le barricate; me la faccio sotto quando si avvicinano i blindati, quando mi vengono chiesti i documenti per la terza volta in due giorni, quando un enorme mezzo dotato di potenti idranti punta verso di noi, quando i lacrimogeni mi sfiorano il viso (e centrano quello di amici e conoscenti), quando perso nella nebbia del CS non riesco più a reggermi in piedi, quando colpiscono il campeggio e la cucina intossicando in nostro cibo e quando colpiscono gli arbusti provocando incendi.


Ho tantissima paura quando sento urlare persone che scappano, quando vedo una mamma piangere davanti ad un cordone di Polizia perché la sera prima i lacrimogeni sono arrivati sino al suo camper, dove dormiva la figlioletta di sei anni... Mi vengono i brividi quando devo fare un discorso sulla finanziaria a cancello aperto, quando lego le corde ad una rete da abbattere, quando leggo un testo davanti alle forze armate  e quando mi vengono a prendere in stazione per tenermi due ore in caserma e denunciarmi per il possesso di un coltellino da campeggio, mentre da un campeggio sto proprio rientrando...

Tremo di paura quando devo correre in ospedale perché hanno gravemente ferito un amico, quando non lasciano passare un'ambulanza, quando prendono alle spalle il ragazzo accanto a me e lo riempiono di manganellate, per poi accusarlo in tribunale "quando l'abbiamo preso non smetteva di muoversi e scalciare". A terra, massacrato da tre, quattro, forse cinque agenti, io non ho potuto contare perché nel frattempo avevano preso anche me; mi assale la paura quando in quattro veniamo fermati durante una passeggiata nel bosco, attorniati da una moltitudine di agenti, quando metà dei volenterosi di accompagnarci a dar man forte ai compagni in Maddalena scappano alla vista di mezzi armati...


Ho paura quando insceniamo una scuola davanti ai cancelli, quando non indietreggiamo all'assalto di una camionetta della finanza, quando, dall'alto, vedo avvicinarsi minacciosa un'onda di caschi che proteggono persone pronte a farci a pezzi... Ho paura quando durante gli scontri perdo di vista gli amici, ho paura quando non rispondono al telefono ed ho paura quando li vedo portar via. Ho paura quando devo fare un viaggio di 600 km per tornare a casa e la stazione è blindata, ho paura quando entro in tribunale.

La paura fa parte di me; ma quel che davvero mi terrorizza è l'indifferenza di chi ancora ride dei miei viaggi in Valle, sono le Forze del cosiddetto Ordine che mi fanno la bella faccia per poi portarmi in una cella, è l'assenza di altre dieci, cento, cinquecentomila persone che invece di stare al mio fianco commentano le manifestazioni e le azioni seduti su un divano, lobotomizzati davanti al televisore.

Ciò che davvero mi incute più terrore sono le persone che ancora mi chiedono cosa penso di ottenere in questo modo, sono quegli sciagurati che tornano indietro a restituirmi un volantino alzando le spalle quando nomino la 'ndrangheta, sono i curiosi che abbandonano il mio presidio quando vedono avvicinarsi gli uomini in divisa, quelli che dicono "non mi interessa", quelli che mi danno del violento perché mi difendo dagli attacchi di uomini armati fino ai denti, quelli che mi dicon di lasciar perdere certa gente che ho solo da rimetterci, quelli che, nonostante tutto, restano in casa a lamentarsi dei debiti da pagare, delle bollette da saldare, dei figli che non riescono a trovare lavoro e degli amici e parenti licenziati o in cassa integrazione.

Sono quelle persone che si preoccupano delle parole scritte sui muri senza leggere cosa dicono, sono quelle persone che che gridano ai Black Bloc quando il Capo della Polizia avverte che gli anarchici cercano il morto, quelli che non hanno idea di cosa succeda realmente in determinate circostanze, perché loro non le hanno mai vissute e preferiscono starne alla larga, nuotando senza fine nel loro oceano di merda fatto, mi ripeto, di mutui, bollette, finanziamenti, rate, interessi, malasanità, morti sul lavoro, mafie al potere e mazzette che ormai si distribuiscono come caramelle...

Quella che nasce dalle situazioni di lotta è una paura che si sconfigge nel momento del bisogno. Quello che nasce dall'indifferenza si chiama terrore e non lo si può combattere.

La domanda con cui ho aperto il post mi è stata posta una sera, a Sant'Angelo, parlando di manifestazioni, proteste et similia, davanti ad un uomo che ha vissuto la Resistenza e che non ha aperto bocca; e io che avrei dovuto rispondere? Sì, ho paura. Questo ho risposto. Ora che ho paura che faccio? Rimango a casa così mi sento al sicuro?







venerdì 17 febbraio 2012

Il mio fallimento a Sant'Angelo...

Devo riconoscerlo, potrò andare avanti a propagandare il cambiamento fino a Maggio (e lo farò), ma a conti fatti ho fallito. Forse non sono stato in grado di convincere chi mi sta attorno, forse non mi sono sempre espresso con chiarezza, forse appaio troppo idealista, forse è vero che pretendo l'impossibile... Non posso negarlo, ma nemmeno si può dimenticare che ho a che fare con gente troppo pigra ed impaurita. A volte mi chiedo se sia davvero disinteressata...

Una città difficile, Sant'Angelo, dotata di una cultura sociale parecchio limitata e sicuramente influenzata dallo strapotere che la destra vanta da sempre in questo territorio (qui perse la Repubblica, in favore della Monarchia e non abbiamo raggiunto il quorum all'ultimo referendum), ma frenata nella crescita soprattutto dall'individualismo e dal rifiuto categorico del forte cambiamento, anche quando indispensabile...

Nell'attesa di trovare il posto per la prossima assemblea, ho portato avanti tre argomenti fondamentali su cui non è stato possibile discutere con obiettività e senza pregiudizi:
  • Scuola materna statale: un tabù. Il probabile candidato Sindaco della sinistra (secondo l'idea che mi son fatto IO) sarà la direttrice di uno dei due asili privati (nonché cattolici) e con questo ho detto tutto circa il conflitto di interessi in ballo... 
Poi la questione dei costi, scusa patetica che mi secca pure affrontare: la nostra è una città in grado di spendere 260.000 euro per una rotatoria decorata in marmo, oltre 200.000 euro per una panchina di cemento di 50 metri, 500.000 euro per ristrutturare una cascina ancora oggi (dopo cinque anni) abbandonata, 300.000 euro all'anno per finanziare gli asili privati... Mi fermo.
Volete ancora convincermi che non ci siano soldi per creare un prefabbricato da collegare al Cupolone per adibirlo a Scuola dell'Infanzia statale? I nostri studi quindi son tutti nulli, abbiamo torto... O forse semplicemente non c'è volontà politica di dar contro alla Chiesa e a imprenditori che, forse, faranno parte della Giunta...
  • Spazio giovanile autogestito: qui si scade sempre nel paragone coi centri sociali e, come immediata conseguenza, si scade nel preconcetto che vuole il centro sociale come area di delinquenza, spaccio, inciviltà e disturbo. Cosa che è facile smentire facendo entrare una qualunque persona in uno dei tanti centri sociali italiani, ma guardare in faccia la realtà è una cosa che qua non piace.
Io avevo previsto questo stato di pregiudizio, quindi ho sottolineato di voler fare i paragoni e costruire un eventuale progetto in base alla mia esperienza all'ArciPicchio (circolo Arci, quindi istituzionalmente riconosciuto e supportato) e all'esempio della città di Lodi con il suo Clam (locale del Comune messo a disposizione dei giovani).
Altra porta in faccia: è difficile, non è fattibilissimo, è costoso etc... Nessuno che abbia voglia di entrare realmente nel merito, di constatare tutti i vantaggi, anche economici e turistici, che porterebbe un locale del genere... Nemmeno il Prc.
  • Registro delle coppie di fatto: apriti cielo! Dopo il fallimento dei "Dico" di Prodi l'argomento non deve più essere toccato! Purtroppo il clima di ieri non ha permesso di approfondire, ma una spiegazione (per me assurda) che mi è stata data è la necessità di "non andare contro la legge"; ma se proprio vogliamo fare i puntigliosi non saremmo noi come Comune a dar contro la legge, piuttosto lo è lo Stato italiano che non riconosce le direttive dell'UE, cito infatti dalla Raccomandazione del 16 marzo 2000 sul rispetto dei diritti umani nell'Unione Europea: "Garantire alle famiglie monoparentali, alle coppie non sposate e alle coppie dello stesso sesso parità di diritti rispetto alle coppie e alle famiglie tradizionali, in particolare in materia di legislazione fiscale, regime patrimoniale e diritti sociali".
È davvero dunque una ricerca di giustizia o solo paura di proporre un intervento contrario alle ideologie ecclesiastiche e della destra? Perché non si può seguire l'esempio che città come Empoli portano avanti addirittura dal 1993 (con buona pace del Co.Re.Co)?
È vero, si potrebbero perdere voti, ma pensiamo davvero di cambiare il mondo contando i voti? Vogliamo ancora dar importanza ai soli numeri a costo di proibire i Cittadini di diritti fondamentali?
Altro? Nulla, perché l'atmosfera era talmente tesa che non si riuscivano ad affrontare serenamente e con obiettività i discorsi, l'apertura da parte di "Sant'Angelo Viva" è molto relativa, tanto ormai "i giochi son fatti" e ad una certa ora tutti a nanna... Belli i tempi delle assemblee a Pavia, inutili quanto queste, ma per lo meno si discuteva fino ad esaurimento argomentazioni...

Ciò che è chiaro è che nessuno, fatta qualche eccezione, ha il coraggio di spaccare lo stato di diritto e di quotidianità attuale, nessuno ha le palle per andare controcorrente, nessuno ha i coglioni per dire le cose come le si vogliono ottenere e non come l'elettore ignorante le vuole sentire... Io sono diverso. Una vecchia battuta di Aldo, Giovanni e Giacomo diceva "Ci vogliono le palle quadrate, io le ho cubiche!". Gli altri, evidentemente, le hanno un po' smussate per camminare con meno difficoltà...

Chi vivrà vedrà...

PS: ho cancellato una frase che riportava informazioni errate. Mi scuso per il disguido, che è nato da alcune affermazioni dichiarate ieri sera, non smentite e che mi hanno quindi indotto a capire una cosa sbagliata.

venerdì 10 febbraio 2012

Una direttissima lunga un anno

Si sarebbe dovuto concludere nel giro di pochissimo tempo, invece è durato esattamente 364 giorni il processo che vedeva imputati me e Giacomo per i fatti avvenuti ad Arcore il 6 Febbraio 2011.

Così Lunedì mattina mi sono alzato presto e diretto in quel di Monza, pronto ad ascoltare la sentenza stabilita dal Giudice Airò, con parecchia agitazione addosso perché in questi casi non è importante avere ragione o torto, nel nostro Paese c'è proprio un forte accanimento nei confronti di chi protesta, si informa, non ubbidisce...

Abbiamo dovuto attendere parecchio... Durante la notte passata quasi totalmente insonne avevo letto parecchi messaggi di compagn*, conoscenti ed amic* che mi dicevano di stare tranquillo e debbo ammettere di aver pensato molto a quelle care persone, perché mi tranquillizzavano... Idem per le telefonate ricevute durante il processo...

Gli avvocati hanno fatto un ottimo lavoro, ricordando come si siano svolti realmente i fatti, tutti provati dai video e dalle foto e non dimenticando di citare le testimonianze di Digos e Polizia, spesso contrastanti, a volte comiche (questo lo aggiungo io); è carino notare l'importanza della deposizione dell'Agente Perrone, ormai un idolo per quanto è riuscito a mostrarsi ridicolo, usata ripetutamente per costruire la difesa.

Inoltre non si sono dimenticati di ricordare le reazioni del mondo politico al nostro arresto, con la conseguenza di dipingerci come terroristi per cui far ricorso a pene esemplari, manco avessimo ucciso qualcuno; il tutto ovviamente senza che mezzo esponente del Governo o dei giornali avesse dato un occhiata agli atti...

Oggi infatti io chiedo che tutti questi individui, che un anno fa si espressero in maniera a dir poco indecente, si scusino pubblicamente e riconoscano di aver sbagliato, di averci descritto malamente e di ammettere tramite gli stessi canali di allora che la nostra partecipazione a quella protesta fu tutt'altro che violenta... Una speranza forse vana la mia, ma "siamo realisti, esigiamo l'impossibile" (cit.); certo, la partenza non è delle migliori, visto che De Corato ha già voluto dire la sua sulla sentenza ed i giornali non ascoltano me quanto lui.

Le scuse sono importanti, perché io e Giacomo abbiamo ottenuto l'assoluzione completa in quanto il reato non sussiste! Ci hanno arrestati e sbattuti in prima pagina senza che avessimo commesso alcun reato! Così, tanto alla fine siamo noi che paghiamo, non certo gli agenti o il Questore... Fortunatamente il Giudice (che si era fatto grasse risate lo scorso Marzo) ha compreso la situazione e non ha nemmeno approvato la richiesta del PM, che voleva sei mesi di carcere per Giacomo... Come fossero noccioline...

Insomma, è andata bene, la mattinata si è conclusa con qualche coro indirizzato ai compagni NO TAV arrestati a Gennaio, nella speranza che anche loro possano ottenere i nostri stessi risultati... Vediamo che ci riserva il futuro...

mercoledì 8 febbraio 2012

Tanto rumore per nulla (cit.)

Ne farò un post completo di foto... Ma mi sembrava giusto, nel frattempo, informare chi segue il blog che hanno assolto me e Giacomo per i fatti del 6 Febbraio 2011 ad Arcore... :) Ovviamente sto aspettando le scuse di parecchie persone, ma dubito arriveranno mai ^^

venerdì 3 febbraio 2012

Il Bel Paese

Così, mentre in Gran Bretagna un Ministro si dimette per non aver pagato una multa, dalle nostre parti Cosentino è in libertà (unico in mezzo a 57 coinvolti), lo stupro di gruppo quasi diventa ua forma d'arte allegorica e quarantuno compagni, in tutta la penisola, vengono coinvolti in un blitz delle Forze dell'Ordine per aver partecipato alla manifestazione dello scorso 3 Luglio in Val di Susa, dove ora stanno costruendo un muro che ricorda quello di Berlino...

Mentre la disoccupazione giovanile raggiunge l'apice del 31% e si prevede la chiusura di altre 800.000 aziende nel 2012, la Presidenza del Consiglio ci fa sapere che possiamo scordarci il posto fisso perché è monotono; lo fanno per evitare di annoiarci.

Intanto la Omsa viene assalita dal boicottaggio della gente che è ormai esasperata, così viene costretta a rivedere oltre 200 licenziamenti per trasferirsi in Serbia e nel frattempo  il Ministro Fornero annuncia la cancellazione dell'articolo 18, lei che lavora insieme a marito e figlia, la quale ha ben due posti di lavoro a tempo indeterminato.

Sempre più città vengono militarizzate e, mentre si lasciano persone senza tetto sulla testa, senza luce e senza cibo, ci si prepara all'acquisto di numerosi caccia F-35 e si dotano di bombe gli AMX italiani in Afghanistan perché si scopre che la democrazia è meno monotona con qualche esplosione durante la giornata... Il tutto, naturalmente, accompagnato da un sobrio Mario Monti che ci rassicura: le liberalizzazioni faranno calare i prezzi. Detto fatto, i costi impennano.

La monotonia però non cala, perché mentre si tenta di annullare il referendum sull'acqua pubblica, il PD "perde" 13 milioni di euro che finiscono nelle tasche del tesoriere Luigi Lusi, ovviamente all'insaputa di chiunque. Del resto il motto "a mia insaputa" è una di quelle scuse che non passa mai di moda in Italia: dalla casa del faccendiere Scajola alle vacanze del tecnico Malinconico...

Il Bel Paese.