La situazione alla Maddalena è degenerata: la valle è completamente militarizzata, la zona del cantiere è sorvegliata ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette, attorniata dal filo spinato e controllata con telecamere ad infrarossi. Vengono impiegati in tutto 2.000 militari che, coi dovuti turni, coprono il territorio per un numero che arriva a 600 ogni giorno. Nel territorio c'è un continuo spostamento di mezzi blindati vanno e vengono da Chiomonte; uno di questi ha addirittura investito una pensionata di 65 anni, Anna Reccia, senza nemmeno accorgersene: gli agenti hanno scoperto ciò che avevano combinato solo perché casualmente sarebbe caduto loro l'occhio sugli specchietti retrovisori e così avrebbero visto la donna a terra.
Insomma, un vero e proprio campo di guerra.
Durante gli sgomberi di Lunedì mattina sono state lanciate centinaia di cartucce a frammentazione per rilasciare gas CS, orto-clorobenziliden-malononitrile usato come gas lacrimogeno, contro centinaia di persone inermi, giovani ed anziani, alcuni dei quali sono anche stati male. Quello che la gente sa è che in Italia vengono usati spesso i lacrimogeni per smaltire qualsiasi tipo di protesta collettiva (difficilmente se ne parla associando i fatti alla cattura o persecuzione dei criminali), ciò che non viene detto è che questo tipo di gas (usato anche durante i fatti del G8 di Genova) è addirittura proibito nelle guerre internazionali.
Per questo motivo quello inflitto ai manifestanti qualche giorno fa può essere considerato un vero e proprio massacro, senza poi contare la distruzione e vandalizzazione del campo, delle tende, degli oggetti... Quanto costa poi l'utilizzo di questa enorme struttura militare al popolo italiano? Agli svariati miliardi investiti in un progetto che probabilmente non vedrà mai il compimento, oltre alla distruzione di un territorio, quanti soldi si dovranno aggiungere per dieci anni di militarizzazione quotidiana della valle?
L'unica realtà incontestabile è che il Governo abbia lanciato una vera e propria guerra contro i propri Cittadini. A dieci anni dal disastro del G8, dei fatti della scuola Diaz, ecco che in Italia torna la paura per possibili soprusi di un intero esercito contro il popolo civile manifestante, la paura che ancora una volta ci scappi il morto in seguito alla difesa dei propri diritti.
Mai come ora: "Chi si fa i cazzi suoi oggi fa parte del problema: non si può restare in casa, fuori c'è la guerra, non è tempo di parole, scuse o di omertà" (Cit. Guai a chi ci tocca, 1995, 99 Posse).
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