giovedì 2 aprile 2009

Cos'è?

Un giorno... Un giorno un gruppo di ragazzi del quartiere portò la spesa a mia madre fino a casa, e sapete perché? In segno di rispetto.



Il rispetto, questo sconosciuto... Ieri un casotto, lacrime da una parte (non le mie), urla dall'altra (sì, le mie :D ), nervosismo, zero rispetto.

Che sia per i soldi, per la gloria, per l'autoconvinzione di essere migliori, a volte queta cosa viene a mancare e chi ci rimette è solitamente chi ne fa uso.

Io me ne frego, purtroppo non sono a scuola dove prendendo per il colletto il prof potevo calmare la situazione (o peggiorarla :P ), ma do se mi viene dato, altrimenti nada, vado per la mia strada, non perdo né guadagno alcunché, se escludiamo la fierezza di me stesso, a me così va bene.

Ma la scena che ho visto ieri, umiliante, perché non eravam soli, mi ha fatto tanto rabbia. Un nervoso assurdo, che in qualche modo avrei dovuto scaricare... Perché trattare male una persona, una donna, una collega, solo per il gusto di farlo? Solo per risaltare nel mucchio, solo per parere superiore, quando hai già tutto ciò che ti basta per andare avanti in maniera non decente, ma ottimale... Davvero io non c'entravo nulla, ma ho dovuto seguire tutta la faccenda, risultato alla fin della fiera il boccone da spartire e non avrei voluto esserci lì, ad alimentare l'ego di una persona invidiosa.

Avevo già altri problemi, in verità problemi di altri che avrei dovuto risolvere io. Mi bastavano. Poi quella voce sempre più bassa e quelle parole che uscivano con sempre più difficoltà, fino ad evitare di parlare, un po' per imbarazzo forse, un po' per vergogna. Non mi riguarda e non intendo entrarci ancora (non l'ho mai voluto fare, ma se è il tuo capo a mettertici!), ma mi ha fatto davvero schifo.

Ne pagherò le conseguenze, conseguenze dell'essermi lamentato, dell'aver fatto intuire, seppur non dicendolo esplicitamente, che lei era nella ragione e non volevo mi si rompessero i coglioni per errori altrui. Niente di eccezionale, mi sorbirò le classiche menate, la sgridata di turno, ma resterò sulle mie convinzioni, fiero del mio essere.

Ciao a tutti, anche agli stronzi.

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