Almeno sette ore di guerriglia ininterrotta, lacrimogeni usati come proiettili per colpire direttamente i manifestanti, migliaia di persone costrette a respirare gas CS, arma vietata in tutte le guerre internazionali... Servono davvero poche parole per descrivere quei momenti. I miei occhi bruciano ancora se li strofino, la mia pelle è ancora calda, mal di stomaco e di testa si alternano e distraggono dalle cose importanti...
Il tutto è iniziato Sabato sera, coi preparativi al presidio di Chiomonte: si prevedeva, vista l'esperienza del Lunedì precedente, un massiccio uso di lacrimogeni al CS, quindi ecco preparare tutti insieme decine di bottiglie piene di acqua e Maalox o bicarbonato, distribuire i limoni, le bandane per coprire naso e bocca... Si preparava in allegria, seppur con un po' di tensione, tutto il materiale dedito al primo soccorso, si spiegava cosa fare e dove andare, si raccomandava di non prendere iniziative stupide, di non isolarsi, di rispettare i compagni, di non aggregarsi a percorsi che non si fosse stati sicuri di riuscire ad affrontare fino in fondo... Qualche bicchiere di vino ed un piatto di pasta accompagnava la serata precedente alla manifestazione, in compagnia, in allegria, coltivando speranza e buonumore.
Il mattino successivo mi sono alzato presto: durante la notte era salito un forte vento che aveva ribaltato un gazebo, fatto volar via un tenda e rovinato il sonno a molti... Anche a me, perché ho passato diverse ore a sistemare la condizione della mia tenda. Insieme a diversi uomini e donne di ogni età abbiamo cominciato a riordinare il presidio, preparare la colazione ed offrirla a chi, man mano, raggiungeva il posto; molto lavoro, ma tutt'altro che pesante vista la situazione amichevole e familiare che rendeva tutto molto bello. Unica preoccupazione per noi che sapevamo i dettagli della giornata era la condizione dei compagni che partivano da Giaglione: qualche telefonata ogni tanto calmava gli animi, ma non a lungo, perché quella parte di manifestanti avrebbe dovuto assediare, circondare le recinzioni della Maddalena e rimanere lì, nei pressi del cantiere, in mezzo alle terre tolte ai rispettivi proprietari in maniera illegittima, intorno a quella zona che per cinque mesi avevano presidiato con amore e coraggio. Lo scopo era quello di trasmettere un messaggio forte: la Valle non ci sta. L'Italia nemmeno. Siamo qui e non ce ne andiamo.
Dall'altra parte intanto, nella zona del presidio in cui mi trovavo io, Beppe Grillo teneva il suo discorso. Personalmente penso che non fosse il luogo né il momento, seppur ciò che ho sentito l'ho in gran parte condiviso, fatto sta che ha attirato un sacco di gente davanti alle barricate, da cui è scappato appena cominciati i problemi. C'era davvero tantissima gente, i tornanti che portavano a Chiomonte erano stracolmi, ma io pensavo ai compagni alla Maddalena, a quanto stessero soffrendo ed a quanto noi non stessimo facendo nulla per evitarlo.
Pochi minuti ed è cominciato il caos: si vede un casco, ai nostri piedi vengono sparati i lacrimogeni al CS, ci si allontana di corsa verso l'alto, qualcuno di noi cade ripetutamente, spesso siamo costretti ad arrampicarci ove la morfologia del terreno non permetteva di correre o saltare. Ero quasi in testa al gruppo, ad un tratto mi volto e vedo che solo un compagno mi sta seguendo; tutt'ora non so che fine abbiano fatto gli altri, se son scappati altrove, se son stati fermati, se hanno avuto problemi per il gas... Non so nulla e spesso ci penso. Davanti a me correvano un ragazzo ed una ragazza, che durante la fuga ho perso, per poi ritrovarli più avanti, rimanendo dunque in quattro contando il ragazzo che correva con me. Per un lungo tratto siamo stati seguiti, continuavano a lanciarci lacrimogeni, poi siamo riusciti a trovare dove ripararci, bere, riposarci e soprattutto conoscerci. Dalla nostra postazione vedevamo perfettamente la Maddalena, le decine di camionette che continuavano ad arrivare dall'autostrada e le scene di guerriglia spaventose... L'uso ininterrotto del CS, i tentativi di caricare della Polizia... Era assurdo: quello che stavamo osservando non era un cantiere, ma un vero campo militare, attorniato da scene di battaglia che parevano di un film...
Ma la battaglia non era finita, le forze armate avanzavano, molta gente scappava nei boschi (dalla parte opposta a quella dove mi ero diretto io in precedenza) o verso il paese, i Poliziotti (anzi, forse quelli erano Carabinieri) istigavano ed insultavano le persone mentre prendevano il controllo della strada, della montagna e del ponte. Proprio dal ponte (da cui sparavano ad altezza uomo) sarebbero partite le prime cariche serie se un uomo del 118, da solo, non si fosse piazzato in mezzo fra i militari ed i manifestanti alzando una bandiera bianca e cercando un'intesa. Fino a sera decine di NOTAV non si sono comunque spostati dalla propria postazione, dietro ad una barricata improvvisata con un bagno chimico.
Ripulita l'area del presidio sono andato a Chiomonte, dove una cara signora mi ha concesso un posto letto ed un pasto in pizzeria in sua compagnia. Il giorno dopo, al mattino, risistemazione del presidio e pulizia della zona di guerriglia con recupero del materiale integro. Alle 18.09 avevo il treno da Chiomonte, ma alle 18.05 i Carabinieri mi hanno prelevato e portato in caserma dove sono rimasto per due ore di perquisizioni, controlli e domande. Avevo un coltellino, un Opinel di quelli classici che si usano in campeggio: denuncia. Per loro era un'arma atta ad offendere... Vedete voi.
FONTE
2 commenti:
Tralascia la parte delle ganate a gas CS, che è vietato in guerre dove però è permesso UCCIDERE con munizioni da guerra, granate HE ed artiglieria varia. L'alternativa è che quei precari da 1000 euro al mese comunemente chiamati poliziotti vi sparassero, quindi cerca di vedere il lato positivo. Sicuramente ce ne è qualcuno che prova gusto nel lanciare gas sulla folla, ma il 90% è lì solo perché l'alternativa è il licenziamento per insubordinazione.
L'Opinel è quello stravecchio che avevi 5-6 anni fa? Chi te l'ha portato via è un merda...
Il cs è vietato dalla convenzione di Ginevra, è ritenuta arma chimica, un po' come quelle per cui, ufficialmente, siamo andati a cercare Saddam... Inutile spender con te parole su ciò, visto che la pensiamo uguale...
Per esperienza, purtroppo, ti assicuro che no, la maggior parte delle persone che stanno lì in divisa gode in quello che fa... Li vedo continuamente ridere sulla gente che le prende, li ho visti pisciarci in testa, li ho visti raccontare divertendosi come hanno picchiato giovani ed anziani... Ovunque, da anni...
Comunque l'opinel è quello, sì :(
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