venerdì 20 aprile 2012

Alta Velocità? Un flop nel mondo, ma in Italia non si frena

Mesi fa fu la Cina a dichiarare tutta la sconvenienza conseguente all'introduzione delle linee ferroviarie ad alta velocità, così ne sospese tutti i nuovi progetti, recentemente è stato invece il Portogallo a rinunciare alla tratta interessata al noto "Corridoio 5": non ci sono le condizioni economiche per farlo.


Proprio così, perché al contrario di quanto si possa pensare, le linee TAV (tanto per dirla all'italiana) non sono portatrici di chissà quali benefici: non creano nuovo lavoro alle imprese, sono poco frequentate a causa dei costi elevati, creano disagi ai treni meno veloci e non promettono la sicurezza che tutti ci aspetteremmo dal tanto bramato progresso.

Il "Corridoio 5" includeva anche l'Ucraina, a sua insaputa però, infatti ora non se ne farà più nulla. Si scopre dunque che aveva ragione l'Economist che, nello scorso Settembre, si schierava contro l'alta velocità ferroviaria e invitava la Gran Bretagna a ripensarci.

Oggi il Sole 24 Ore rincara la dose spiegando che la Germania diminuirà la velocità massima dei suoi treni: da 300 a 250 Km/h per assicurare una maggiore efficienza e ridurre i costi di manutenzione oltre che i disagi alle linee cosiddette "non veloci"; anche la Francia ha seguito la tendenza e, anche se non ridurrà le velocità massime sin ora raggiunte, decide di non passare ai 360 km/h.

L'Italia? Il Bel Paese ovviamente va controcorrente e i lavori in Val Susa sembrano essere avviati (anche se, diciamocelo, la montagna da forare non è ancora recintata): 22 miliardi di euro in ballo, cifre destinate a crescere se si pensa che il TAV Milano-Torino è costato 5,7 volte il preventivo, con quali vantaggi? Quasi nessuno: enormi costi di gestione e di manutenzione, 800 licenziamenti per togliere i treni notte ed obbligare di fatto il Cittadini a passare all'AV, 150 milioni di metri cubi d'acqua persi nel Mugello, un morto per ogni chilometro di cantiere, case a pezzi per gli spostamenti dei terreni, appalti in mano alle mafie e sempre più difficoltà nel raggiungere il Sud e le Isole... Un affare, no?

Eppure, sempre secondo il Sole 24 Ore, seguendo l'esempio tedesco non perderemmo più di 10 minuti per raggiungere la Capitale partendo da Milano, cosa ci ferma allora? Persino il Ministro Clini, in un breve momento di lucidità, ha ammesso che il sistema ferroviario italiano è da rivedere, altrimenti diventa inutile il Tav Torino-Lyon.

Vuoi vedere che ancora una volta i No Tav avevano ragione? E che il mio volantino di ieri era più che mai azzeccato: "Chi va piano va sano e va lontano... E spende meno!"

giovedì 5 aprile 2012

Lettera a Lindoro Toscani, Presidente ANPI Sez. Sant'Angelo Lod.

Egregio Presidente dell'ANPI Sezione Sant'Angelo Lodigiano, 

Le scrivo per portarLe una notizia che potrebbe già conoscere e per invitarLa a seguire l'appello promosso a gran voce da tutta l'assemblea pubblica No Tav riunitasi a Bussoleno lo scorso 3 Aprile.

Niccolò è un ragazzo iscritto all'ANPI Vigentina di via Bellezza a Milano, è un antifascista militante noto all'ambiente milanese, è anche un No Tav ed era presente con noi durante la manifestazione dello scorso 3 Luglio a Chiomonte; il 26 Gennaio 2012 Niccolò è stato arrestato e privato della propria libertà anche se ancora in attesa di giudizio ed ora, finalmente, è ai domiciliari; non è il massimo, ma sicuramente potrà respirare un po' più che dietro le sbarre...

Accade dunque che, avuta questa notizia, il Presidente della Sezione a cui Niccolò era iscritto prende una decisione che definirei quantomeno aberrante: Niccolò non avrebbe potuto rinnovare l'iscrizione all'Associazione né per il 2012, né per gli anni a venire.

Senza dover entrare nel merito della questione No Tav, ritengo che il comportamento del Presidente Smuraglia sia assolutamente antidemocratico, ognuno di noi ha - costituzionalmente - libertà di pensiero ed espressione, quindi non vedo il motivo di impedire ad un iscritto il rinnovo della tessera solamente perché contrario ad una particolare opera pubblica. Considerando inoltre la presunzione d'innocenza prevista dall'articolo 27 della nostra Costituzione.

Chiedo dunque a Lei, in quanto Presidente della Sezione a cui sono iscritto, di emettere un comunicato in cui si dissocia - personalmente e come Sezione - al comportamento del Presidente Smuraglia, invitandolo ad un passo indietro sulla questione, in maniera tale che Niccolò possa tornare a far parte della nostra grande famiglia anche dal punto di vista dell'Associazione. Anche perché il Presidente Smuraglia, in quanto Avvocato del Procuratore Caselli, mi pare abbastanza in conflitto d'interessi per poter prendere una decisione così netta.

Sicuro di un suo riscontro Le porgo i miei saluti e spero di rivederLa presto

Simone Cavalcanti, antifascista e No Tav - Socio N° 061354