lunedì 15 agosto 2011

Il dono dell'ubiquità

Secondo Massimo Numa, noto giornalista (parolone!) de "La Stampa", il sottoscritto sarebbe in grado di trovarsi in più posti, anche molto lontani, contemporaneamente. Devo ammettere che mi piacerebbe avere poteri simili, ma per ora mantengo i normali limiti di tutti i comuni esseri umani.

L'articolo in questione risale ad oggi, 15 Agosto 2011 e si può trovare qui. L'autore trascrive esplicitamente il nome di due ragazze piemontesi molto attive e pacifiche, che spesso si sono distinte appunto per i loro tentativi di comunicazione verbale con le Forze del cosiddetto Ordine; dopodiché, fra le ultime righe, compaiono anche il mio nome ed il mio cognome, con tanto di indicazioni circa la mia funzione all'interno del movimento:
Ieri infine Digos e carabinieri dei Cacciatori di Calabria hanno bloccato una quarantina di attivisti, guidati da Simone Cavalcanti, un lodigiano in Val Susa da mesi, ormai esperto di sentieri e postazioni. Quasi tutti residenti fuori dal Piemonte. Tra questi, alcuni soggetti con precedenti di polizia per scontri di piazza avvenuti in tutta Italia.
I fatti si riferiscono alla sera prima, 14 Agosto 2011 dunque, ma come è possibile che io fossi in Valle a guidare i NOTAV se mi trovavo a S.Angelo Lodigiano? In via Mazzini per l'esattezza. Com'è possibile che ieri sera io abbia dialogato, giocato, scherzato, bevuto e mangiato in compagnia di gente che si trovava a S.Angelo?

Tutti ben sanno che io, seppur con grande tristezza (causata da una lunga serie di motivi), ho lasciato il campeggio chiomontino lo scorso venerdì, percorrendo le solite linee Chiomonte-Torino, Torino-Milano. Lo testimonia anche Facebook.

Ecco l'ennesima dimostrazione dell'attendibilità della stampa italiana; dopo le evidenti pressioni ricevute dalla Digos direttamente in Valle la scorsa settimana, il mio nome finisce su un giornale leggibile online in tutta Italia (e pure all'estero) riportando una grandissima menzogna che potrebbe provocare anche delle ripercussioni nella mia sfera sociale: nel caso io ieri sera avessi rinunciato a qualche impegno cosa penserebbe di me ora la gente coinvolta? Ora si vedrà come reagire, fatto sta che questo non può essere chiamato "giornalismo".

giovedì 11 agosto 2011

Cavalcanti! Vieni qua! Documenti!

Questa mattina mi sono alzato molto tardi; non che avessi sonno, ho forzato molto la mia permanenza in tenda, ma ero scazzato perché questa notte sono andato a nanna dopo un'assemblea spontanea che ha prodotto molte conclusioni su cui meditare parecchio.

Lavatomi i denti ho mangiato due fette biscottate ed ho conosciuto Carla ed Alfio, con cui, anche in compagnia di Paola, ci siamo diretti alla Baita. Il percorso non è difficile, in un quarto quarto d'ora, massimo venti minuti, si giunge facilmente a destinazione e si ammirano sia gli splendidi paesaggi della Valle, sia la natura semi-incontaminata dei boschi. Il "semi" è dovuto, visto e considerato tutto ciò che ha prodotto la militarizzazione dell'area.

Arrivati alle spalle del Museo Archelogico (Occupato dalle Forze dell'Ordine), oltre ai bei ricordi hanno cominciato a riaffiorare le solite scritte SI TAV probabilmente realizzate dagli sbirri. Una di noi ha cominciato a coprirle con un pennarello. In quel momento sento alle mie spalle: "Cavalcanti! Vieni qua! Documenti!". Eccoti spuntare il solito digossino che ormai mi cura ovunque vada con la sua faccia antipatica ed i suoi modi saccenti, minacciando la ragazza di denunciarla per imbrattamento (chissà se l'han fatto davvero)...

Ci han tenuti fermi quaranta minuti, portando via i nostri documenti per i soliti "controlli di Polizia", così li definiscono. Ovviamente quando mi hanno restituito la carta di identità questa non era più nel suo involucro, perché evidentemente non si sono accorti che essendo trasparente si può leggere attraverso... Il tutto è stato ovviamente accompagnato dalle classiche riprese video della Polizia Scientifica.

Ancora mi chiedo per quale motivo mi chiedano i documenti tutti i giorni. Mica cambiano, son sempre gli stessi... Successivamente siamo riusciti ad arrivare a destinazione, abbiamo girato un po', conosciuto persone e cose... Ma di questo parlerò in un altro articolo.

mercoledì 10 agosto 2011

Mi hanno identificato per la mia azione criminale

Ieri sono arrivato a Chiomonte in perfetto orario: 18.57.

Una ventina di minuti per arrivare al campeggio (Pina era in ritardo e non avevo voglia di aspettare) e subito ho montato il mio rifugio, quindi ho deciso di dare una mano a dei compagni di Cremona che avevano problemi con la loro tenda. In serata, sempre con loro, ho acceso un fuoco che ci ha tenuti al caldo fino circa all'una...

Questa mattina mi sono alzato tardi, una lavata veloce con la freddissima acqua della Dora e poi giù al ponte. Il cancello è aperto, sempre, perché ormai c'è poca gente, ma gli sbirri si sono accampanti anche sulla collinetta che avrei voluto utilizzare come zona pranzo/cena. Stronzi. La loro area, occupata più o meno legittimamente, si estende sempre più; sono peggio della muffa.

Qui non sta succedendo nulla di particolare, motivo per cui fra qualche giorno mi sposterò alla Baita, però questa mattina sono stato identificato in quanto ho appiccicato delle pericolosissime foto su un cartellone nei pressi del cancello. Oggi, forse, insegneremo agli sbirri l'alfabeto, perché ho come l'impressione che non siano molto evoluti, dato che per identificarmi hanno estratto la carta d'identità dalla bustina in cui era contenuta: il classico involucro trasparente dei documenti...

sabato 6 agosto 2011

La chiamano Protezione CIVILE

Gli italiani riescono ogni giorno a stupirmi di più: appena abbasso un attimo la guardia pensando che il fondo sia ormai stato toccato, ecco che spunta qualche idiota munito di pala e piccone, perché impegnandosi è sempre possibile arrivare ancora più in basso!

Così, in seguito al mio arresto dello scorso 6 Febbraio, eccoti il pidiellino di turno che pensa bene di usare la mia immagine per sputtanare conoscenti ed amici che mi stanno attorno, magari apprezzando la mia compagnia...

Si scatena quindi il caos, provocato un po' dall'arroganza delle persone in malafede, un po' dall'ingenuità delle persone, un po' dai giornali che mi dipinsero come un violento. Si fa girare una foto di me ad una festa tranquilla e divertente e si cerca di smontare chi, in quell'occasione, aveva voluto e permesso la mia presenza, sapendo che nulla di male poteva trasparire in tutto ciò...

Insomma, la solita storia di gossip all'italiana, la solita storia di infamia all'italiana, la solita storia di idioti italiani. Ne consegue che la gente non ci sta: queste azioni sono vergognose e non delineano certo un comportamento adulto e responsabile.

La Protezione Civile di San Colombano quindi si sfalda e tutta la gente con cervello presenta le proprie dimissioni, anche i fondatori. Ora rimangono solo i cretini pidiellini, senza i numeri di prima e con metà delle competenze...

La chiamano Protezione CIVILE.