giovedì 12 gennaio 2012

Emigrare da un paese senza futuro

L'Italia è a pezzi, gli italiani non fanno figli, la popolazione non diminuisce solo per merito degli immigrati e tanti giovani stanno letteralmente scappando da quello che Dante chiamava Bel Paese...

Non è più solo una questione di "cervelli in fuga", ormai ogni categoria di persone, appena può, ne approfitta per cambiare aria, chi in cerca di lavoro, chi in cerca di fortuna, chi della bella vita... Fanno bene, perché questo Paese ormai non ha alcunché da offrire; la culla della cultura, dell'arte, della resistenza, la figlia di quello che fu forse il più grande impero mai esistito (quello romano), il simbolo della moda e della buona tavola, ormai, ha i gli anni (forse i mesi) contati prima di scoppiare definitivamente.

Così, dopo lunghissimi ragionamenti, approfondimenti, confronti e dotato della mia sempre fedele speranza, ho deciso di partire anche io, di attraversare l'Oceano Atlantico per provare a vivere altrove come avrei voluto fare qua: lavorando, studiando e stando insieme alla gente coltivando le mie passioni ed i miei interessi. Diversi amici e conoscenti l'hanno fatto o stanno per farlo, l'Australia è forse la meta più gettonata, dopo gli Stati Uniti, ma anche il Nord Europa è visto come un punto di riferimento importante...

Io ho fatto una scelta diversa, insolita, ma in linea con la mia personalità, tanto che credo di non stupire alcun amico, men che meno alcun compagn*: il Chiapas, in Messico. La mia meta dovrebbe essere San Cristobal de las Casas.

Non è certo una scelta che si fa così su due piedi (anche perché di solito ragiono da seduto), ma considerati un sacco di fattori il mio cervello ed il mio cuore si sono messi d'accordo su questo stato, il più povero del Messico, che da anni ormai stuzzica il mio interesse, partito dalla scoperta del movimento zapatista...


Il Chiapas... Terra ricca di storia... E di storie! Storie di persone, di culture che si intrecciano, che si scontrano, che lottano, che amano. Sarebbe stato troppo semplice scegliere un Paese ricco, qualche chilometro più su, negli Stati Uniti, ma la storia e la cultura latino americana mi hanno catturato ormai anni fa, non posso evitare di soddisfare questi bisogni, cosciente che non sarà una vacanza, ma che comunque potrò vivere una vita più tranquilla, ma soprattutto più umana, che restando in Italia...

Che altro dire? Sono tanto emozionato al solo pensiero, ora sono alla fase "recupero dei soldi necessari" ed a fine anno dovrei volare lontano dal Paese che mi ha visto nascere... Sono felice!

mercoledì 4 gennaio 2012

Uguaglianza? Giustizia? Riscatto? Troppo difficile, troppo costoso...

Torno a parlare di un argomento legato ai fatti di Arcore, lo scorso 6 Febbraio. Dopo il processo per direttissima ogni giornale parlava dei due poveri sfigati finiti in manette durante una banalissima manifestazione e tra questi c'era ovviamente anche "il Cittadino", che non sto manco a linkare che non lo merita.

Quello in foto è un orrendo articolo di Davide Cagnola, tipico esempio di giornalismo italiano privo di approfondimenti, fonti, ricerche... Ma il peggio sono le parole del nostro caro Sindaco Domenico Crespi, che avrebbe dichiarato, riferito a me:
"Solo pochi giorni fa ci ha mandato le ultime mail con frasi sconclusionate e offensive. È stato aggressivo, maleducato e senza nessun rispetto per le istituzioni. Gli scontri di domenica e l'arresto non mi stupiscono."
Un'ottima occasione per l'egocentrico Primo Cittadino per insultarmi davanti agli occhi di tutti e per mettermi facilmente fuori gioco nel mio rapporto con l'Istituzione comunale... C'è riuscito.

Inutile dire che gli ho immediatamente scritto per chiedere di scusarsi pubblicamente, ma non ho ottenuto risposte, quindi sono ricorso alle vie legali sporgendo regolare querela presso il Tribunale di Bergamo nel Maggio successivo; la querela, per diffamazione mezzo stampa, ritiene responsabili Domenico Crespi, Davide Cagnola e Ferruccio Pallavera (il Direttore del quotidiano).

Confidavo molto in questa denuncia, non tanto per il risarcimento che avrei cercato di ottenere, ma per tentare di contrastare l'orrenda fama che Crespi mi aveva procurato e che ancora oggi, in alcune occasioni, mi mette davanti a situazioni poco piacevoli...

Ma! Ma c'è un MA! Perché oggi, in Italia, querelare qualcuno coi soldi o un giornale, non è atto permesso a tutti: devi avere i dindi, devi avere il tempo e, possibilmente, gli agganci giusti. Cosa che probabilmente persone di rilievo come il nostro Sindaco ed "il Cittadino" hanno, ma io no... Soprattutto soldi e conoscenze, perché io resto pur sempre una persona onesta...

Quindi cosa vengo a sapere dall'avvocato qualche giorno fa? Che la Procura di Bergamo ha deciso di archiviare la mia querela. Andata. Abbandonata. Carta straccia. Immondizia. 'Na mappina.

Insomma, oltre al danno la beffa, ho ricevuto un torto enorme e la "giustizia" se ne strafotte... e chissà cosa sarebbe successo se fossi stato io a scrivere quelle cose su Crespi... Che dire... Sono scoraggiato, sono stanco, sono incazzato...

domenica 1 gennaio 2012

Una bandiera protagonista a Modena

Per accorgersi che l'Italia intera è NO TAV ci vuole davvero poco: basta girare per le città del Paese. La scorsa notte ho partecipato ai festeggiamenti di Capodanno modenesi e la cosa più emozionante, incredibilmente, è stata l'attenzione ed il sincero affetto espressi da chi mi vedeva sventolare un semplice fazzoletto con la scritta rossa "NO TAV".

Si tratta della bandierina che normalmente tengo esposta in auto, che per l'occasione ho portato in piazza ricevendo sguardi di apprezzamento anche da alcuni componenti dei Modena City Ramblers che, cantando "Bella ciao", l'hanno presa, sventolata un po' e poi posizionata sulla spia centrale! :D

Un sacco di compagni provenienti da tutta Italia sono venuti ad abbracciarmi, ad urlare il proprio orgoglio NO TAV ed a ringraziarmi di aver esposto la causa anche in quest'occasione. La bandierina è stata in mano un po' a chiunque, tanta gente voleva sventolarla, fotografarla, cercando sempre di richiamare l'attenzione del cantante e dei musicisti... Ora è in uno stato pietoso, perché ovviamente ha bevuto anche lei lo spumante del brindisi che ci ha letteralmente bagnati da capo a piedi,  ma rimarrà così perché ormai fa parte della sua storia :)

Un banalissimo fazzoletto bianco, una scritta rossa fatta con le tempere in un pomeriggio di sole, l'espressione di un sogno. Ecco cosa è servito per scaldare ulteriormente gli animi già infuocati della gente presente al concerto, a creare piccole amicizie, a far nascere nuove conoscenze, ad unire perfetti estranei in un solo grido: quello del diritto alla giustizia.

Un Capodanno fantastico, vissuto con lo spirito della lotta, affinché sia così ogni giorno che ci aspetta. Un ringraziamento speciale va ai Modena City Ramblers che hanno sostenuto i NO TAV davanti a migliaia di persone.