domenica 12 giugno 2011

Gli italiani al voto! Ma spuntano i primi tentativi di sabotaggio...


FONTE

Questa mattina alle ore otto gli italiani hanno cominciato la tanto attesa corsa al quorum: servono 25.332.487 voti e, secondo il Viminale, è alta la possibilità che l'affluenza raggiunga il 65%. Molti Cittadini non hanno voluto tardare di un solo minuto e già presidiavano i seggi all'apertura, pronti a dar sfogo alla propria mano armata di matita; non solo giovani, ma anche uomini e donne di una certa età, tutti pronti a rivendicare il proprio diritto al voto e, si spera, a crocettare quattro fantastici "SÌ".
I primi rilevamenti indicano la media di affluenza al voto sopra l'11%, con picchi di sedici punti percentuali in Emilia Romagna. Sebbene questo dato possa sembrare tutt'altro che rassicurante, l'agenzia ANSA riporta tale affermazione:
Qualunque sia stato il quesito referendario ed il tipo di referendum, la consultazione degli archivi del Viminale dice che quando la prima rilevazione dell'affluenza alle urne e' stata a due cifre, come nel caso di oggi, si e' sempre raggiunto il quorum. Che si sia votato in un solo giorno o in due giorni; che sia andati alle urne solo in Italia o che sia stata data opportunita' anche agli italiani all'estero; che la prima rilevazione sia stata fatta alle ore 11 o alle 12, il dato finale e' rimasto omogeneo: il quorum e' stato sempre superato.
ATTENZIONE! Non vuol dire che chi ancora non ha espresso il proprio voto sia autorizzato a starsene a casa ora! Siamo solamente all'inizio del cammino ed i seggi saranno aperti oggi sino alle 22.00 e domani dalle 7.00 alle 15.00.
Purtroppo giungono, anche se non confermate da fonti ufficiali, notizie di inviti via mail da parte del PDL a non astenersi più, vista l'alta probabilità del quorum, ma di sacrificare qualche minuto per andare a votare "NO" ed aiutare in questo modo la Coalizione. Ancor più grave è invece la denuncia di Vincenzo Maruccio, Segretario Regionale dell'IDV nel Lazio, che sosterrebbe l'esistenza di "diverse segnalazioni secondo le quali i presidenti di seggio non riconoscono ai rappresentanti dei vari comitati referendari il diritto di votare nel seggio nel quale prestano servizio, così come previsto dalla normativa"; sebbene questo starebbe accadendo solo nella città di Roma si tratta comunque di un fatto gravissimo che andrà verificato molto celermente e risolto altrettanto in fretta: votare è un diritto, oltre che un dovere!
Ancora in forse, inoltre, i voti degli italiani residenti in alcuni Paesi esteri che, sempre secondo fonti non confermate, non avrebbero nemmeno ricevuto le schede. Per non parlare del quesito sul nucleare, per il quale ancora non si sa se varranno i voti dei residenti all'estero... Non arrendiamoci comunque e riflettiamo sul fatto che, a maggior ragione, è indispensabile il voto di tutti!

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Votare ad un Referendum non è assolutamente un dovere di un cittadino, ma soltanto un diritto.