sabato 5 febbraio 2011

Il Colle respinge il Decreto sul Federalismo

Nella mattinata di ieri, come molti sapranno, è stato bocciato (con un pareggio dei voti) il Decreto sul Federalismo Comunale alla Commissione Bicamerale; ciò ha creato non poca tensione in quanto l'On. Bossi, promotore indiscusso del Federalismo in Italia, aveva annunciato il ritorno immediato alle urne in caso di pareggio.

Le cose però sono andate diversamente, infatti alle 18.30, mentre la Camera votava per approvare o meno la perquisizione degli uffici di Giuseppe Spinelli ed il rinvio degli atti a Milano, il Premier Silvio Berlusconi ha indetto un Consiglio dei Ministri straordinario per discutere la delicata situazione e, probabilmente, per placare un po' la rabbia del leader leghista.

È stato così deciso di portare comunque avanti il provvedimento e di procedere allo "step successivo", ovvero l'invio al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La sua firma avrebbe approvato in modo definitivo il Decreto che quindi sarebbe divenuto ufficiale. Nulla di irregolare, il voto della Bicamerale non sarebbe del tutto vincolante, ma è probabilmente la prima volta che, nella storia della Repubblica del nostro Paese, un Presidente del Consiglio si permette di portare avanti un Decreto senza l'approvazione della Camera. Non per niente in serata si è creata una confusione e tensione rilevante, con l'opposizione fortemente contrariata da un simile atto che, seppur legittimo, rimane senza dubbio discutibile.

Sino a questa mattina Silvio Berlusconi si è mostrato molto sicuro di quanto stesse succedendo e, almeno a parole, non aveva dubbi circa l'approvazione da parte del Capo dello Stato. Peccato avesse fatto i conti senza l'oste, infatti nel pomeriggio è giunta la notizia che il Presidente Napolitano non avrebbe firmato il provvedimento definendo il testo "irricevibile", sottolineando anche il comportamento scorretto del Consiglio dei Ministri: "Non posso sottacere che non giova ad un corretto svolgimento dei rapporti istituzionali la convocazione straordinaria di una riunione del Governo senza la fissazione dell'ordine del giorno e senza averne preventivamente informato il presidente della Repubblica, tanto meno consultandolo sull'intendimento di procedere all'approvazione definitiva del decreto legislativo."

Immediata la reazione del capo del Carroccio che ha contattato telefonicamente il Presidente della Repubblica impegnandosi così per un incontro nel corso della prossima settimana.

Il Decreto dovrà dunque passare dalle Camere, dove troverà quasi sicuramente i voti contrari dell'opposizione, che da soli non sarebbero comunque sufficienti per respingerlo; secondo l'On. Tremonti il processo di approvazione si allungherà di una quindicina di giorni, ma sostiene che il testo sia assolutamente benvoluto da Napolitano.

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