lunedì 30 luglio 2007

Un film che vale la pena di vedere
dato che ora posso, premetto: non andate nemmeno avanti a leggere se il vostro unico scopo è quello di rompere i coglioni perchè siete dei fascisti del cazzo e non avete nulla di meglio da fare piuttosto che spaccare le palle. Con questo post voglio consigliare a tutti la visione di un film stupendo che, finalmente, sono riuscito a recuperare e vedere. si tratta di un capolavoro tutt'altro che recente, è uscito, in Italia, nell'ottobre del 2002, ma non riuscii a vederlo per intero al cinema all'aperto di Marconia.


Il pianista
di Roman Polanski

Il film racconta la storia di un brillante musicista ebreo residente a Varsavia (per gli ignoranti, siamo in Polonia) che riesce sorprendentemente a sopravvivere all'invasione Tedesca sino all'arrivo degli alleati, che lo portano in salvo permettendogli di tornare alla sua consueta vita, o quasi... La storia in realtà è tratta dal romanzo autobiografico di Wladyslaw Szpilman, nel film interpretato da Adrien Brody, che pubblicò nel 1946 la propria storia. Il libro fu immediatamente tolto dal commercio, solo nel 1999 è tornato, riscuotendo tra l'altro enorme successo. Considerato che il film è stupendo, il libro probabilmente non sarà da meno, quindi lo voglio.

Ha inizio il film, alcune scene di vita in bianco e nero riportano al luogo e al periodo storico: Varsavia, 1939. In sottofondo la sonata "Notturno in C diesis minore" di Chopin, che il protagonista, famoso musicista, sta suonando alla radio locale. Iniziano i bombardamenti.
Nella fuga Szpilman incontra Dorota, una sua fan polacca, non ebrea, giunta lì per conoscerlo, ma si dividono subito vista la situazione, quindi torna a casa dai genitori, le sorelle e il fratello che stanno facendo le valige per allontanarsi dalla città. Quando però una radio trasmette notizie giunte dalla BBC che comunicano l'imminente arrivo degli alleati inglesi e francesi, tutti insieme decidono di rimanere, convinti che ormai il peggio sia passato. Non è così, i tedeschi occupano Varsavia ed emanano sempre nuovi decreti fini a ridurre il piu possibile i diritti degli ebrei, sino all'arrivo del comunicato della ghettizzazione della città e dei propri abitanti di religione ebrea: viene adibito un quartiere al solo scopo di insediarci coloro che verranno poco dopo deportati nei campi di lavoro.

Tutti gli ebrei vi si trasferiscono, il giorno in cui ha inizio il deportamento degli ebrei da parte dei tedeschi Szpilman viene salvato da un ufficiale polacco; riesce a tornare nel ghetto e a nascondersi con un amico che aveva corrotto una guardia tedesca. Qui comincia la sua storia, persa la famiglia rimane vagabondo sino a quando non torna in mano ai nazisti che lo costringono al lavoro. Aiuta per un periodo gli altri ebrei, trafficando armi che serviranno a dar vita alla rivolta polacca, dopodichè riesce a fuggire trovando asilo dalla donna conosciuta alla radio di Varsavia. Essa, insieme al fratello ed ad alcuni amici lo aiuta a nascondersi facendolo spesso spostare, finchè viene tradito dall'uomo che si prende cura di lui e rimane solo, proprio nel vivo della guerra: la rivolta era cominciata, la Germania era sotto shock in quanto non si aspettava una reazione della popolazione non solo ebrea, ma polacca in generale. Il protagonista sopravvive nonostante tutto, solo, accompagnato dalla sola musica di Chopin che tanto amava, ma che poteva solamente immaginare di suonare.

Alla fine viene sorpreso, nascosto in un edificio, da un ufficiale Tedesco, il capitano Wilm Hosenfeld, che però non lo assale, gli parla, gli fa metter mano sui tasti di un pianoforte e si innamora della sua musica. decide quindi di aiutarlo alla sopravvivenza sino all'arrivo, ormai prossimo, dell'esercito russo che inevitabilmente avrebbe avuto la meglio: lo fa nascondere e gli porta quotidianamente del cibo, gli parla, si dimostra buono d'animo e forse non meritevole di esser poi catturato ed ucciso insieme ai suoi uomini.

Arrivano gli alleati, trovano Szpilman e lo mettono in salvo. Esso torna a suonare, questa volta in una grande orchestra, aveva perso tutto, ma aveva mantenuto la propria dignità ed il proprio onore. La Germania aveva perso, la Polonia era libera e la guerra conclusa.


Ottimo film davvero, denso di significato e ricco di valore storico. Ovviamente è sconsigliabile la visione ai piu piccoli e alle persone molto sensibili, essendo ricco di scene cruente, violenza, morti e sangue.

Un mio pensiero va a tutti i defunti civili vittime della seconda guerra mondiale.


Capitano Wilm Hosenfeld

...è Dio che ci salva, è Lui che dobbiamo ringraziare. O almeno è così che dobbiamo credere..."

Nessun commento: